ANSA) - NAPOLI, 26 GIU - In diversi quartieri di Napoli la posta oggi non è arrivata affatto mentre in altri è stata consegnata solo in minima parte. Il disagio è stato causato dalla protesta di alcuni dipendenti delle agenzie di recapito delle raccomandate, partner di Poste Italiane, che temono una riduzione delle commesse perché le Poste Italiane stanno procedendo in proprio.
I manifestanti hanno inscenato, intorno alle 3 della scorsa notte, un primo sit in dinanzi ai cancelli del centro
meccanografico postale di via Ferraris (dove la corrispondenza viene divisa per 'zone' per essere successivamente distribuita nei vari uffici cittadini), così rallentando di fatto l'uscita e l'entrata dei camion carichi dei sacchi di corrispondenza nella struttura.
Successivamente i manifestanti si sono trasferiti al corso Meridionale dove hanno inscenato un altro sit in dinanzi al centro degli uffici della direzione interregionale Campania-Calabria. (ANSA).
giovedì 28 giugno 2012
Il ministro Passera in commissione trasporti
Il ministro Passera in commissione trasporti
Giovedì
21 giugno il Ministro Corrado Passera si è presentato alla Camera dei
deputati in commissione trasporti a riferire sul caso poste. Su Reuters
si trova parte del suo intervento: dopo aver parlato di come Poste sia
stata brava a reinventarsi nel tempo, diventando leader in molti
servizi, affronta la questione esuberi ed appalti:
"Non
ci sono in programma esuberi o licenziamenti, su questo vigileremo.
Tutto quanto si sta creando di esubero interno, viene per ora inteso
riassorbito, ma pensare di riassorbire anche il personale degli appalti è
molto molto difficile", ha esordito il ministro.
Passera,
rispondendo alle domande di alcuni parlamentari che chiedevano maggiore
liberalizzazione nei servizi, ha spiegato di non "essere dello stesso
avviso circa la necessità ulteriori liberalizzazioni. Dobbiamo tenere
quello che rende all'interno, sia pure rispettando le direttive europee,
altrimenti il costo del servizio universale aumenta"
Quindi:
nessun dipendente di Poste verrà licenziato, ma è folle pensare a un
riassorbimento del personale degli appalti, come teorizzare la
liberalizzazione del mercato postale (che, sottolineo, per un paio di
giorni era stata promossa proprio da lui all'interno del decreto
liberalizzazioni).
Non
mi sorprende l'intervento, quanto una semplice formalità: ad oggi
nessuno di noi ha chiesto di essere assunto da Poste. Noi vogliamo fare
il nostro lavoro, svolgerlo all'interno delle "nostre" aziende,
chiediamo dei bandi di gara differenti.
Ho scritto con questo piccolo dilemma all'on.Silvia Velo, che mi ha girato il suo comunicato stampa:
Poste: Velo (Pd), confermate nostre preoccupazioni dopo audizione di Passera
Si apre un problema sociale: il governo lo affronti“L’audizione
del ministro Corrado Passera conferma le nostre preoccupazioni sul
futuro di Poste Italiane: in seguito al piano di ristrutturazione si
apre un problema sociale che il governo deve affrontare”. Lo afferma
Silvia Velo, deputata del Pd e vicepresidente della Commissione
Trasporti di Montecitorio, dopo l’audizione del ministro dello Sviluppo,
Corrado Passera.
“Abbiamo
chiesto al ministro – spiega Velo - quale sarà il futuro dei lavoratori
di Poste italiane e del servizio offerto dall’azienda che appare sempre
meno efficiente, come confermano le numerosissime segnalazioni e
denunce di cittadini. La risposta è stata che il governo sostanzialmente
condivide il piano di ristrutturazione annunciato da Poste Spa. Il
ministro, tuttavia, rassicura sul fatto che non ci saranno licenziamenti
ma ricollocazioni per i dipendenti mentre nessuna garanzia può essere
data per chi lavora nelle aziende appaltanti, così come non c’è certezza
per alcuni centri di movimentazione: quello di Pisa, ad esempio,
rischia la chiusura. Non possiamo perciò non confermare le nostre
preoccupazioni e chiedere al governo – conclude Velo - di farsi carico
del problema sociale che sta per aprirsi in seguito al piano di
ristrutturazione”.
Roma, 21 giugno 2012
da Truppedappalto
venerdì 15 giugno 2012
Agenzie di Recapito : Revoca e nuova proclamazione di sciopero per il 2 Luglio
Spett. le FISE
Via del Poggio Laurentino, 11
00144 Roma
Spett. le CNA
Via Guattani, 13
00161 Roma
Alla Commissione di Garanzia
Per l’attuazione della legge sullo
Sciopero nei servizi pubblici essenziali
Piazza del Gesù,46
00186 Roma
e p.c. Lavoratori Agenzia di Recapito
Loro Sedi
Oggetto: Dichiarazione di sciopero.
Oggetto: Revoca sciopero
del 28 Giugno e nuova proclamazione in data 2 Luglio p.v. con le
stesse motivazioni e modalità sotto elencate .
Motivazioni: Salvaguardia occupazionale in un contesto critico nel settore aggravato dalla pubblicazione di Poste Italiane dei nuovi bandi.
La Scrivente proclama, a
livello nazionale e per tutto il personale delle agenzie di recapito che
operano in regime di appalto con Poste Italiane, lo sciopero per
l’intero turno di lavoro di lunedì 2 luglio 2012.
La presente comunicazione vale come
preavviso ai sensi legge n. 146/1990 e successive modifiche e
Regolamentazione provvisoria delle prestazioni indispensabili e delle
altre misure di cui all’art.2 c.2 legge n. 146/1990, come modificata
dalla legge n. 83/2000, nel servizio postale - Delibera 02/37 del 7
marzo 2002 (GU n. 88 del 15/4/2002).
Distinti saluti.
Distinti saluti.
IL COORDINATORE NAZIONALE
(Nicola Di Ceglie)
Documentazione allegata
TUTELARE PICCOLE IMPRESE DOPO LIBERALIZZAZIONI
POSTE: VELO (PD), TUTELARE PICCOLE IMPRESE DOPO LIBERALIZZAZIONI
Scritto da com/bat
(AGENPARL) - Roma, 30 mag - “Chiediamo al governo di esercitare un’opportuna vigilanza sulle gare di affidamento dei servizi postali, verificando che esse consentano la partecipazione di piccole imprese, nel rispetto dei principi dello Statuto delle imprese in merito al diritto di accesso alle procedure di evidenza pubblica delle micro, piccole e medie imprese. Tutti i soggetti interessati devono poi essere coinvolti in un tavolo di concertazione allo scopo di concordare e avviare nell’immediato un piano per lo sviluppo del settore postale con iniziative specifiche per le piccole imprese del recapito e per i lavoratori del settore, oltre che per il miglioramento della qualità e della quantità dei servizi resi all’utenza”. Lo dice Silvia Velo, deputata del Pd e vicepresidente della commissiine Trasporti, che ha presentato una risoluzione su questo ergomento. “Negli utlimi dieci anni il valore degli appalti affidati da Poste Italiane - prosegue Velo -, in controtendenza con l’auspicato processo di liberalizzazione servizio, si è ristretto: da un valore di circa 70 milioni di euro nel 2000, a 58 milioni nel 2008, a meno di 40 milioni nel 2011; le gare bandite di recente da Poste Italiane prevedono l’affidamento di servizi per un valore non superiore a 28 milioni di euro, con ricadute significative sulle imprese, anche in termini di occupazione. A fronte di ciò, gli operatori privati, circa 70 fino al 2000, si sono moltiplicati a dismisura; si calcola che oggi le imprese titolari di licenza siano oltre 2.500. L’autorizzazione all’esercizio del servizio viene concessa senza alcun controllo dei requisiti di solidità, tecnico-organizzativi, imprenditoriali delle imprese e degli addetti al servizio in un settore molto delicato che prevede anche il contatto con il pubblico, la sicurezza e la riservatezza della corrispondenza e degli utenti del servizio. Allo stato attuale risulta che sul territorio nazionale operano numerose aziende in regime di subappalto che non applicano il CCNL di settore”.
Scritto da com/bat
(AGENPARL) - Roma, 30 mag - “Chiediamo al governo di esercitare un’opportuna vigilanza sulle gare di affidamento dei servizi postali, verificando che esse consentano la partecipazione di piccole imprese, nel rispetto dei principi dello Statuto delle imprese in merito al diritto di accesso alle procedure di evidenza pubblica delle micro, piccole e medie imprese. Tutti i soggetti interessati devono poi essere coinvolti in un tavolo di concertazione allo scopo di concordare e avviare nell’immediato un piano per lo sviluppo del settore postale con iniziative specifiche per le piccole imprese del recapito e per i lavoratori del settore, oltre che per il miglioramento della qualità e della quantità dei servizi resi all’utenza”. Lo dice Silvia Velo, deputata del Pd e vicepresidente della commissiine Trasporti, che ha presentato una risoluzione su questo ergomento. “Negli utlimi dieci anni il valore degli appalti affidati da Poste Italiane - prosegue Velo -, in controtendenza con l’auspicato processo di liberalizzazione servizio, si è ristretto: da un valore di circa 70 milioni di euro nel 2000, a 58 milioni nel 2008, a meno di 40 milioni nel 2011; le gare bandite di recente da Poste Italiane prevedono l’affidamento di servizi per un valore non superiore a 28 milioni di euro, con ricadute significative sulle imprese, anche in termini di occupazione. A fronte di ciò, gli operatori privati, circa 70 fino al 2000, si sono moltiplicati a dismisura; si calcola che oggi le imprese titolari di licenza siano oltre 2.500. L’autorizzazione all’esercizio del servizio viene concessa senza alcun controllo dei requisiti di solidità, tecnico-organizzativi, imprenditoriali delle imprese e degli addetti al servizio in un settore molto delicato che prevede anche il contatto con il pubblico, la sicurezza e la riservatezza della corrispondenza e degli utenti del servizio. Allo stato attuale risulta che sul territorio nazionale operano numerose aziende in regime di subappalto che non applicano il CCNL di settore”.
giovedì 14 giugno 2012
Dichiarazione di sciopero
Spett. le FISE
Via del Poggio Laurentino, 11
00144 Roma
Spett. le CNA
Via Guattani, 13
00161 Roma
Alla Commissione di Garanzia
Per l’attuazione della legge sullo
Sciopero nei servizi pubblici essenziali
Piazza del Gesù,46
00186 Roma
e p.c. Lavoratori Agenzia di Recapito
Loro Sedi
Oggetto: Dichiarazione di sciopero.
Motivazioni:
Salvaguardia occupazionale in un contesto critico nel settore aggravato
dalla pubblicazione di Poste Italiane dei nuovi bandi.
La Scrivente proclama, a livello nazionale e per tutto il personale delle agenzie di recapito che operano in regime di appalto con Poste Italiane, lo sciopero per l’intero turno di lavoro di venerdì 28 Giugno 2012.
La presente comunicazione vale come preavviso ai sensi legge n. 146/1990 e successive modifiche e Regolamentazione provvisoria delle prestazioni indispensabili e delle altre misure di cui all’art.2 c.2 legge n. 146/1990, come modificata dalla legge n. 83/2000, nel servizio postale -Delibera 02/37 del 7 marzo 2002 (GU n. 88 del 15/4/2002).
Distinti saluti.
IL COORDINATORE NAZIONALE
(Nicola Di Ceglie)
Documentazione allegata
domenica 10 giugno 2012
Il tortuoso viaggio di Repubblica
Repubblica
si è addentrata per un poco nel famigerato mondo delle poste, dei
ritardi postali, del malfunzionamento postale. Qui vi riporto il mio
intervento riguardo all'articolo, che ho lasciato sul blog.
Se vi va fate girare e ricordatevi che la raccolta firme è ancora aperta, quota mille si avvicina...
Repubblica e il tortuoso viaggio negli inferi postali
Su Repubblica.it è stato pubblicato questo articolo in cui si segnalano i vari disservizi che Poste reca ai cittadini, e alcune semplificazioni che gli stessi suggerirebbero. E se è vero che Poste è lontanissima dal servizio desiderato dai cittadini, è altrettanto vero che quest'ultimi sono lontanissimi dal percepire la realtà dei fatti.
Con umiltà e capo cosparso di cenere ho provato a rispondere ed integrare quell'articolo così:
Gentilissimi di Repubblica,
gentilissima Piera Matteucci,
inizio
col dare per scontato che la nostra sia una realtà vivace, in
movimento, e che internet possa colmare alcune lacune del servizio
postale, come essere ben più veloce. Credo che in futuro non saranno
solamente i proprietari di partita iva ad usare la Posta elettronica
certificata, e che l'uso della rete sarà sempre più ampio.
Tuttavia
ad oggi il servizio postale è e rimane indispensabile, per recapitare
bollette, per recapitare avvisi, telegrammi, documenti a firma e
quant'altro per tutti coloro che non posseggono una casella Pec. Non è
pensabile ad oggi che Enel fatturi ai suoi clienti tramite Pec, poichè
raggiungerebbe una percentuale infinitesimale della sua utenza.
Permangono,
quindi, nell'attuale, i problemi da risolvere, i "disservizi", in
attesa che la nazione si evolva a ritmo di clic, e, come tra poco
svelerò, i problemi aumenteranno in maniera esponenziale nel giro di nemmeno un mese.
Mi
presento: sono un lavoratore degli appalti postali. Poste Italiane dal
1999, quando era ancora Ad Corrado Passera, indice gare d'appalto con
cui esternalizza alcuni servizi come, ad esempio, il recapito delle
raccomandate, o le linee "dedicate" (consegna di tutta la posta a grandi
condomini o utenze pubbliche come Inps o Inail e altri lavori interni).
Essendo
partner di Poste Italiane le agenzie per cui lavoriamo, io ed i miei
colleghi (più di 3000 in tutta Italia), siamo controllati severamente da
Poste Italiane nel pieno della nostra efficienza. Raramente nel nostro
quotidiano ci sono consegne errate o diluite in archi di tempo maggiori
di tre giorni. Siamo un servizio privatizzato efficiente, che funziona,
come certificato da Poste stessa.
Purtroppo,
dal 1 luglio, circa 2000 di noi perderanno il posto di lavoro perchè
nel 2012, anno di scadenza dell'ultimo appalto, Poste ha deciso di NON
bandire il 60% delle gare precedentemente assegnate, e di ridurre la
quota di fatturato nel restante 40%. In pratica Poste Italiane
reinternalizzerà il 60% del lavoro che aveva assegnato a ditte esterne,
per poi ripartirlo tra i suoi attuali dipendenti. Non sono segnalati o
tangibili futuri investimenti di Poste in strutture, formazione, o
assunzioni: tangibili sono solamente i tagli interni ed esterni, tesi ad
ottimizzare ancora di più i profitti di un'azienda in continua crescita
(846 milioni di utile nell'ultimo anno, trend in continua crescita).
La
domanda è: come faranno i nostri colleghi portalettere, che già ad oggi
faticano a coprire le zone assegnate, a consegnare per tempo tutta la
corrispondenza, a caricarsi di ulteriore lavoro?
Se
già ad oggi il servizio non funziona, e ne è prova questo vostro
servizio, come le 323 interrogazioni parlamentari presentate lo scorso
anno per segnalare il malfunzionamento di Poste, come potrà funzionare
con 2000 persone in meno?
La
risposta è ovvia: funzionerà in maniera ancora peggiore, e a farne le
spese saremo noi, dipendenti "figli di nessuno", e voi, che troverete
nella cassetta delle lettere bollette scadute, che perderete ore per
inseguire una raccomandata, che farete code agli sportelli ancora più
lunghe e stressanti.
Per cui vi segnalo la nostra lotta: abbiamo realizzato un blog, Truppedappalto, in cui raccontiamo le nostre azioni, sostenuti da il Popolo Viola, dal tg3, da Informare per Resistere, da Articolo 21 e da L'isola dei cassintegrati.
Abbiamo pubblicato un video che è stato visitato moltissime volte, e
stiamo raccogliendo le firme per scongiurare la fine del nostro lavoro
(firmate anche voi! Vi riguarda in primis!). La raccolta firme è
ospitata da Articolo 21 qui:http://www.articolo21.org/2012/05/firma-lappello-no-al-licenziamento-dei-2000-lavoratori-transystem/ e tra i nostri testimonial, tra le firme, potrete trovare Franca Rame, Mauro Biani, Vittorio Agnoletto, Debora Serracchiani, Paolo Ferrero, Ermete Realacci, il Trio Medusa ed alcuni deputati come l'on. Codurelli.
In parlamento il gruppo del Pd e l'Idv, assieme a Giuseppe Giulietti
(Misto-art.21) stanno lavorando per cercare di tutelare noi ed il
sistema.
Se non ci riusciremo, se non ci riusciranno, non ci resta altro che augurarvi Buona Fortuna.
Risoluzione parlamentare appalti postali
Il gruppo del Pd alla camera si è messo di buzzo buono a cercare di risolvere il problema dei tremila dipendenti degli appalti postali, e lo dimostra questa azione forte che vuole impegnare e motivare il governo: http://truppedappalto.blogspot.it/2012/06/un-primo-passo.html
Fate girare e fate firmare il nostro appello qui: http://www.articolo21.org/2012/05/firma-lappello-no-al-licenziamento-dei-2000-lavoratori-transystem/
FIRMATE ;)
Per comodità, riportiamo il tutto qui sotto:
Il gruppo parlamentare Pd alla camera ha presentato alla VIII commissione una risoluzione con prima firmataria l'on. Silvia Velo (vicepresidente commissione trasporti, nella foto) che ci riguarda e che, dopo aver fatto un excursus "storico" dal 1999 ad oggi, dalle concessioni fino alle gare di appalto, impegna il governo (cito testualmente):
ad adottare tutte le iniziative necessarie al miglioramento della qualità e della quantità dei servizi postali resi all'utenza;
Fate girare e fate firmare il nostro appello qui: http://www.articolo21.org/2012/05/firma-lappello-no-al-licenziamento-dei-2000-lavoratori-transystem/
FIRMATE ;)
Per comodità, riportiamo il tutto qui sotto:
un primo passo
Il gruppo parlamentare Pd alla camera ha presentato alla VIII commissione una risoluzione con prima firmataria l'on. Silvia Velo (vicepresidente commissione trasporti, nella foto) che ci riguarda e che, dopo aver fatto un excursus "storico" dal 1999 ad oggi, dalle concessioni fino alle gare di appalto, impegna il governo (cito testualmente):
ad adottare tutte le iniziative necessarie al miglioramento della qualità e della quantità dei servizi postali resi all'utenza;
a
definire specifiche disposizioni per regolare il periodo transitorio
prima della definitiva apertura del mercato, e per lo sviluppo del
servizio postale, sia in termini di efficienza che di apertura alla
concorrenza;
a garantire il mantenimento dei livelli occupazionali delle Agenzie di recapito;
a
disporre specifici bandi di gara per l’affidamento a piccole imprese di
servizi di recapito, di distribuzione e raccolta della corrispondenza e
della posta e per servizi ausiliari in ambito urbano;
ad
esercitare opportuna vigilanza sulle gare di affidamento di servizi
postali, verificando altresì che questi consentano la partecipazione di
piccole imprese, nel rispetto dei principi dello Statuto delle imprese
in merito al diritto di accesso alle procedure di evidenza pubblica
delle micro, piccole e medie imprese secondo i criteri individuati
dall’art. 13 dello Statuto medesimo, e al fine di salvaguardare i
livelli occupazionali del settore;
La
risoluzione parlamentare sarà votata appena la commissione trasporti la
metterà in ordine del giorno, ed i deputati Pd che stanno seguendo la
nostra causa (Silvia Velo, Lido Scarpetti, Lucia Codurelli) hanno
assicurato che cercheranno di ottenere i tempi più brevi possibili. La
risoluzione, se votata a larga maggioranza, diventa automaticamente un
impegno per il governo, che potrebbe decidersi a mettere fine a questa
politica cieca di Poste Italiane. E' da dire, tuttavia, che ciò che è un
impegno per il governo, non lo è automaticamente per Poste, che
giuridicamente ha una propria amministrazione, nonostante il totale
azionariato statale di fondo.
Ringraziamo
i deputati del gruppo Pd per la loro azione e per il loro impegno, che,
come ci ha assicurato l'on. Silvia Velo, è massimo.
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