venerdì 25 maggio 2012

Appello dei lavoratori degli appalti postali,

E' stato lanciato stamani in rete da Articolo 21 l'appello dei lavoratori degli appalti postali, guidati dai dipendenti di Transystem, per chiedere una politica differente a Poste Italiane. L'appello chiede l'intervento dello stato (dal presidente del consiglio Monti, ai ministri Passera, Fornero e Grilli) affinchè venga salvaguardata l'occupazione di almeno 2000 persone a rischio e con esse il servizio nazionale di recapito, già ad oggi scadente, e sottolineo, non per colpa dei colleghi portalettere.

Trovate l'appello qui: http://www.articolo21.org/2012/05/firma-lappello-no-al-licenziamento-dei-2000-lavoratori-transystem/

Vi preghiamo di firmare e di far firmare chiunque possa essere interessato alla nostra causa, per noi raggiungere un buon numero di firme nel minor tempo possibile è davvero importantissimo.

Grazie di cuore, a tutti voi,

R. e tutti i dipendenti di Transystem

ulteriori info su www.slc-cgil.it (settore servizi postali)

mercoledì 23 maggio 2012

da truppe d'appalto

Salve, le segnalo le ultime due pubblicazioni sul blog:
- interessamento del cons. reg. Venturi (che presenterà una mozione in consiglio): http://truppedappalto.blogspot.it/2012/05/se-si-licenzia-quando-le-aziende-sono.html

- pubblicazione della nostra lotta sulle pagine on line del tg3: http://truppedappalto.blogspot.it/2012/05/sul-tg3.html

Domani o dopo domani Articolo 21 partirà con una raccolta firme in nostro favore.

Un forte saluto,

R. T. Transystem Pistoia

venerdì 18 maggio 2012

I lavoratori degli appalti postali al web: “A luglio ci licenziano, aiutateci” – Videolettera


Da oltre un mese non fanno che scrivere ai giornali chiedendo che, sulla loro vicenda e su ciò che li aspetta da qui a poco non cali il silenzio. Ma, disgraziatamente, la loro richiesta non è stata finora raccolta se non da qualche quotidiano locale e da pochi siti.
Eppure è in gioco il destino di 2000 famiglie che da luglio rimarranno senza alcuna fonte di reddito, di 2000 lavoratori che verranno licenziati. Stiamo parlando dei lavoratori degli appalti postali, ossia quelli che per conto delle Poste Italiane consegnano la corrispondenza nell nostre case. Non sono dipendenti delle Poste, ma di aziende esterne cui le Poste affidano questo servizio in appalto.
Il licenziamento, per questi lavoratori e per le loro famiglie, significa finire in mezzo alla strada, significa aggiungere qualche migliaio di persone ai drammatici numeri della disoccupazione. Ma loro, come tutti gli altri, non sono numeri ma persone: Simona, Riccardo, Federico e tanti altri. Per questo hanno deciso di mettersi davanti ad una telecamera e raccontarci brevemente le loro storie. Vi chiediamo di dedicare loro un minuto di tempo, di ascoltarli e di diffondere questo loro messaggio video:

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Post originale su IL Post Viola

mercoledì 16 maggio 2012

Articolo 1 - Un taglio alla precarietà. Interviene Nicola Di Ceglie, Responsabile appalti postali Slc Cgil

ascolta l'intervista

articolo pubblicato sulla Sicilia per le agenzie di recapito private di siracusa


Lavoro, l’appello dei dipendenti della Transystem: “Siamo a rischio di estinzione”

 

I lavoratori della Transystem, agenzia partner di Poste Italiane scrivono ad Art.21 un appello affinchè sulla loro vicenda vengano accesi i riflettori. Della politica, delle istituzioni, dei media. Una lettera firmata da tanti dipendenti per segnalare l’ennesima vicenda di crisi occupazionale
Carissimi lettori di Articolo21,
siamo lavoratori a rischio di estinzione. Chiariamo subito, per primissima cosa che NON siamo postini, nel senso che NON siamo dipendenti di Poste Italiane. E tuttavia “lavoriamo per conto di Poste” come si legge sui gilet catarifrangenti che dobbiamo indossare.
Siamo i dipendenti di Transystem, agenzia partner di Poste Italiane con circa 200 dipendenti nel settore, ovvero parte delle 3000 persone che a luglio perderanno il lavoro a causa di una decisione di Poste Italiane.
Da decenni Poste Italiane s.p.a. segue la via dell’esternalizzazione di alcuni servizi, come ad esempio il recapito delle raccomandate, tramite gara di appalto.
Attualmente stiamo lavorando all’interno dell’ultimo appalto vinto da Transystem S.p.a., risalente al giugno 2008, composto di 3 anni rinnovabili in uno, che scadrà il 30 giugno.
Il 20 Aprile Poste Italiane ha indetto i nuovi bandi di gara d’appalto, decidendo, purtroppo, di ridurre i lotti in gara da 91 del 2008 a 41. Nei 41 lotti previsti il carico di lavoro ed il fatturato sono diminuiti del 50% circa.
A livello nazionale questo significa che circa 2000 persone il primo di luglio perderanno il posto di lavoro.

[...leggi tutto su articolo21...]

 

Manifesto pubblicato dalle Aziende di Recapito affiliate a CNA sul sole 24 ore del 16 maggio 2012


martedì 15 maggio 2012

Appaltati e Scontati a Palermo


Appaltati e Scontati a Palermo
Negli anni novanta, in Italia si è evoluto un processo di rinnovamento delle cosiddette pubbliche utilità.
Le Poste, seguendo gli indirizzi imposti dalla Comunità Europea, attraverso il Libro Verde e successive direttive, si sono dovute adeguare: liberalizzare, privatizzare, aumentare la qualità dei servizi offerti agli utenti/clienti, oltre alla necessità di un risanamento finanziario.
Poste Italiane, è passata da un disavanzo, che nel 1993, era di circa 3.000 miliardi di vecchie lire, al conseguimento nel 2011, per il decimo anno consecutivo, di un utile d’esercizio (ultimo pari ad 846milioni di euro), e soprattutto, ad un sensibile miglioramento della qualità del servizio offerto ai cittadini. A tutto questo, in piccole proporzioni, hanno contribuito anche le Agenzie di Recapito sparse nelle principali città del Paese, che da sempre lavoravano in deroga (concessione) al monopolio postale.
La prima collaborazione Poste/Agenzie, si ebbe nel 1990 (all’epoca Amm./ne Postale) per arginare le carenze nel servizio di recapito. L’accordo, che durò circa 5 anni, aveva assegnato alle più dinamiche e flessibili Agenzie di Recapito in Italia (12), fra cui Palermo, il compito della consegna di Espressi e Telegrammi. Nel 1994, in concomitanza del passaggio da “Amm./ne PT” ad “Ente Poste”, l’accordo, che per altro aveva dato buoni risultati, terminò e nel 1995 i dipendenti delle Agenzie, assunti per quel compito, transitarono assieme al lavoro all’interno a “Ente Poste”.
Le Agenzie di Recapito continuarono a lavorare in concessione con lavoro proprio come facevano prima del 1990.
Nel 1999, con la Legge 261, lo Stato Italiano, privilegiava Poste Italiane, affidandole tutto il Servizio Universale e l’area riservata, togliendo la modesta area di competizione fino a quel punto concessa a circa 70 Agenzie di Recapito “concessionarie” in tutta Italia che da molti decenni operavano nell’ambito cittadino secondo limiti territoriali imposti dalla “Concessione Ministeriale” e ponendo limitazioni sul tipo di corrispondenza. Di fatti, dal 2000 tali imprese avrebbero dovuto cessare ogni attività, con una ricaduta sui livelli occupazionali di circa 2.500 esuberi. Nella stessa legge veniva inserita una “Norma Transitoria”, voluta dal Parlamento e strutturata in accordo con i vertici di Poste italiane, che consentiva a quest’ultima di stipulare accordi con gli ex concessionari, (art. 23, comma 5 ), al fine di ottimizzare i servizi, favorendo il miglioramento della qualità dei servizi stessi anche attraverso l’utilizzazione delle professionalità già esistenti; al fine di ottimizzare i servizi e preservare l’occupazione complessiva del settore.
Pertanto, dai legali delle parti, veniva stipulato un accordo che prevedeva, fino al 31/12/2006, che Poste Italiane affidasse, nell’ambito cittadino di riferimento di ogni Agenzia di Recapito, il recapito delle Raccomandate accettate a livello nazionale e di contro le Agenzie avrebbero cessato di accettare corrispondenza dai propri clienti.
Nel nostro esempio di Palermo, le due Agenzie, divenute ex concessionarie, “LAMPO e FULMINE” si accordarono dando tutto il loro traffico di corrispondenza a Poste Italiane, che doveva garantire così, a sua volta, lo stesso livello di fatturato.
Questa sinergia, malgrado la proposta fatta da poste Italiane di cambiare la tipologia dell’accordo e passare dalla consegna delle raccomandate a quella di altri servizi, è destinata a finire. Infatti nel 2006, una direttiva Europea, stabiliva che gli affidi dovessero essere assegnati tramite gare, ma le Agenzie LAMPO e FULMINE non avendo più il titolo di concessione, anche con gli stessi parametri di gara, sarebbero state tagliate fuori dalla competizione, che, per effetto del Decreto 261/99, divenute mono committenti, non potrebbero più operare, con conseguente serio problema occupazionale.
Per risolvere tale problema è intervenuto il Governo. La discussione della “IX Commissione Permanente” del 15/11/2006, così recita “…..Da parte sua la società Poste Italiane ha stipulato accordi di collaborazione, ai sensi dell’art.23, comma 5, con gli ex concessionari, accogliendo l’invito rivolto a suo tempo da questa commissione, in occasione dell’emanazione del già richiamato Decreto Legislativo n° 261 del 1999, di farsi carico del problema di natura sociale e occupazionale delle Agenzie di Recapito ex concessionarie….. “ Il nuovo contratto (peggiorativo) firmato tra Poste Italiane e Agenzia Lampo in data 27/12/2006 e le interminabili diatribe tra le suddette società, hanno creato uno stato di crisi aziendale, con conseguente rinuncia della commessa da parte della Lampo s.r.l. Quindi Poste Italiane internalizzava il lavoro di Lampo in data 24 marzo 2007 ed i lavoratori (26) sono stati tutti licenziati i primi di maggio 2007 al termine delle procedure di mobilità “ex legge 223/91”.
Due pesi e due misure !
Si sottolinea che nel 2002, non venendo meno ai propri impegni assunti , Poste Italiane ha salvaguardato i livelli occupazionali dell’ex concessionaria, Agenzia Ventura di Catania, venuta meno alla commessa affidatagli, trasferendo la commessa ed il personale della suddetta Agenzia all’altra ex concessionaria in loco (Agenzia Palma).
Ci si chiede:
come mai non è stato usato lo stesso metro nel 2007 per i lavoratori dell’Agenzia LAMPO di Palermo, considerato che vi era in loco la presenza di un’altra ex concessionaria (FULMINE)?
Nel “Memorandum” sottoscritto l’11/12/2007 dal Ministero delle Comunicazioni, Poste Italiane S.p.A. ed Agenzie di Recapito, all’art.5, viene ribadito un evidente impegno delle parti di tutelare al massimo i livelli occupazionali degli impiegati delle ex concessionarie, …..“Al fine di salvaguardare al massimo i livelli occupazionali, Poste inserirà nella gara, le città servite dagli ex concessionari”…..; al punto c) …..”in relazione ai lotti che vengono aggiudicati alla singola azienda, assumere i lavoratori impiegati presso le agenzie precedentemente titolari del servizio”….. Il bando di gara di € 1.862.093,00 per i lotti di Palermo, avrebbero di certo risolto i problemi occupazionali del settore, invece, a luglio 2008 ci ritroviamo ad aggiungere a i 26 lavoratori della Lampo, anche i 27 lavoratori della Fulmine, non essendo stata aggiudicata la gara.
Con una lettera datata 28 ottobre 2008, inviata al responsabile delle Risorse Umane di Poste Italiane, la SLC CGIL Nazionale, si è fatto carico di chiedere una soluzione a tempi brevi, a garanzia della salvaguardia dei livelli occupazionali a Palermo.
A fine anno 2009 viene indetto un nuovo bando di gara, altra tegola per i lavoratori delle ex concessionarie a Palermo, che destina soltanto un lotto con una base di circa € 800.000,00 annui per un periodo di 18 mesi più un eventuale anno di proroga (senza alcun limite di ribasso).
Al 31/03/2010 la gara viene affidata ad un consorzio Palermitano con un ribasso che porta la commessa a € 566,770,00 annui.
Ci vuole poca immaginazione a capire fin da subito che ciò avrebbe comportato un esiguo reimpiego dei lavoratori delle ex agenzie.
Non sono valse a nulla le proteste verso Poste Italiane.
Oggi ci ritroviamo con circa 18 lavoratori ancora in mobilità in deroga.
Poste Italiane, in questi giorni, a bandito un lotto di gara per Palermo di € 508.886,00, senza nessuna considerazione dello stato di crisi che attraversa il paese, continuando ad ignorare la realtà territoriale di Palermo e venendo meno alle “raccomandazioni” della Commissione Permanente del 2006 in ordine al ruolo sociale di Poste Italiane, anche a garanzia della salvaguardia dei livelli occupazionali,
Ora basta!
Non più Appaltati e scontati!
Denunciamo,
il continuo comportamento sleale di Poste italiane, che persiste nella sua posizione dominante di ex monopolista, condanna tutto il settore ad una lenta agonia.
chiediamo
alla segreteria nazionale SLC-CGIL che nei tavoli di contrattazione si tenga presente che Poste Italiane è venuta meno agli impegni presi, e che per quanto riguarda Palermo, non ha mantenuto gli accordi firmati con le ex concessionarie ignorando completamente l’art. 23, comma 5 del Decreto Legge 261/99, all’art. 5 ed al punto c del “Memorandum” ed all’art. 7 del CCNL di categoria.
Chiediamo
che nei bandi di gara sia reinserito il secondo lotto pre esistente o, in alternativa, sia aumentato quello esistente in rapporto alle esigenze dei lavoratori delle ex concessionarie attualmente in ammortizzatori sociali in deroga.

comunicato appalti postali


Al Prefetto di Palermo
S. E. Umberto Postiglione
c/ Prefettura di Palermo


Poste Italiane, nel mese di aprile u.s. ha bandito delle gare d’appalto per il recapito postale da assegnare tramite gare.

Il Sindacato S.L.C. CGIL Nazionale non condividendo la politica attualmente in essere di Poste Italiane ha proclamato una mobilitazione nazionale, con presidi presso le sedi regionali di Poste Italiane, per manifestare il dissenso sulla qualità e quantità degli appalti.
Già dal 2007, a seguito di chiusura delle agenzie di recapito, prima l’Agenzia Lampo S.r.l e successivamente l’Agenzia Fulmine s.r.l., per un totale complessivo di circa 50 lavoratori, che hanno usufruito di ammortizzatori sociali lex 223/91ed allo stato attuale solo pochi di questi hanno trovato occupazione se pur precaria.
Occorre evidenziare che Poste Italiane ha l’obbligo, imposto dalla legge 261/99 e dell’accordo “Memorandum” del 2007 siglato tra Ministero ed Agenzie di Recapito, di garantire i livelli occupazionali delle ex concessionarie.
Sulla base di quanto sopra gli appalti, che dovrebbero tenere conto del numero di lavoratori espulsi a seguito di cessazione d’attività delle agenzie, e che allo stato non hanno trovato alcuna collocazione, vengono bandite con forte sconto e fatte a ribasso d’asta. Ciò determina l’impossibilità delle agenzie, che si aggiudicano le gare, a potere garantire quei livelli occupazionali esuberati e, fra l’altro, spesso ricorrono a lavoro nero per potere rientrare nei parametri di spesa.
Pertanto, il S.L.C. di Palermo nel mettere in atto le deliberazioni del sindacato nazionale,
CHIEDE:
che nei bandi di gara sia reinserito il secondo lotto pre esistente o, in alternativa, sia aumentato quello esistente in rapporto alle esigenze dei lavoratori delle ex concessionarie attualmente in ammortizzatori sociali in deroga;

a S. E. il Prefetto di Palermo, un incontro al fine di un suo intervento nei confronti di Poste Italiane affinché garantisca quanto previsto degli accordi nazionale e di legge.

Palermo, 15/05/2012
Il Segretario Generale
Maurizio Rosso

sabato 12 maggio 2012

Gentilissimo Nicola Di Ceglie,
come da richiesta le inviamo le due lettere che il vescovo ci ha fatto pervenire (la prima di risposta alla nostra, la seconda diretta al ministro Passera).La presa di posizione, anche forte, del vescovo Mansueto Bianchi è stata oggetto di due articoli in prima pagina nei due maggiori giornali locali il Tirreno e La Nazione, che ancora non posso inviarle.Le allego, sempre come da richiesta, anche i due articoli precedenti che il Tirreno ci aveva dedicato.Le lascio l'indirizzo del nostro blog (blog dei dipendenti di transystem): 
 
http://truppedappalto.blogspot.com dove potrà trovare tutto il materiale della nostra attività fin dal 5 di aprile, giorno in cui abbiamo aperto questo spazio per presentarci ed esprimenre le nostre idee. Se navigherà nel blog potrà trovare un articolo dedicato a noi de L'Espresso (http://truppedappalto.blogspot.it/2012/04/su-lespresso.html), come l'articolo che ci ha dedicato il Popolo Viola (http://truppedappalto.blogspot.it/2012/04/piovono-rane-e-post-viola-parlano-di.html) , come l'interrogazione del ministro Evangelisti al ministro Passera (http://truppedappalto.blogspot.it/2012/04/interrogazione-al-ministro-passera.html e molto molto altro. Come vede non siamo mai stati fermi, e non ci siamo mai dati per vinti.
Un caloroso saluto
R.T., Transystem Pistoia 
 
Documentazione allegata
 
lettera del vescovo Mansueto Bianchi ai lavoratori transystem pistoia
lettera del vescovo Mansueto Bianchi al ministro Corrado Passera sulla vicenda Transystem
 

mercoledì 9 maggio 2012


Questa mattina le organizzazioni sindacali nazionali si sono incontrate con l'amministrazione straordinaria di Defendini srl. presso l'Unione industriali di Torino.

In quella sede le organizzazioni sindacali hanno esaminato il bando di gara pubblicato il 1 maggio c.a. per la vendita della Defendini srl.
Rispetto ad una prima informale stesura la SLC Cgil ha registrato in quella definitiva una diminuzione del valore( pesatura) del mantenimento della tenuta occupazionale tra i criteri che verrano valutati per pesare l'offerta di acquisto.
Di concerto con il Ministero competente il bando prevede infatti l'attribuzione di una valore all'offerta economica dei possibili acquirenti doppio rispetto all'impegno al mantenimento dei livelli occupazionali esistenti.

La conclusione dell'iter dovrebbe vedere il termine della procedura per la meta' di settembre c.a.
Nel valutare negativamente la nuova formulazione del bando nella parte attinente al valore del mantenimento della complessiva tenuta occupazionale attualmente presente sul territorio nazionale, SLC Cgil auspica una veloce conclusione della procedura al fine di potersi confrontare nel merito con i nuovi proprietari e ribadire nella prevista sede di confronto sindacale, la necessita' di mantenimento degli attuali livelli occupazionali in un'ottica di rilancio di un azienda che ha le competenze e le professionalità per competere nel mercato liberalizzato.
Inoltre e' stato sottoscritto un avviso comune tra le parti rivolto all'Inps affinché provveda al pagamento immediato della CIGS senza attendere tempi tecnici, trattandosi di reitero di una procedura già in corso.
Prima dell'incontro presso l'Unione industriali le Organizzazioni sindacali hanno presidiato con i lavoratori della sede di Torino davanti al palazzo del Comune per chiedere il pagamento delle fatture relative allo svolgimento dell'attività di notifica delle multe della Polizia Municipale di Torino, il cui ritardo impedisce ai lavoratori di percepire regolare stipendio da tre mesi.
Le OO.SS. sono state ricevute dal vicesindaco De Alessandri che ha garantito di valutare prioritariamente il debito del Comune verso Defendini, vista la peculiare condizione giuridica in cui si trova la Defendini srl. che impedisce l'accesso a linee di credito.

Coordinatore nazionale
Nicola Di Ceglie



















Documentazione allegata

   

mercoledì 2 maggio 2012

attivo delle Lavoratrici e dei Lavoratori delle agenzie di recapito in regime di appalto con Poste Italiane


DOCUMENTO DELLE LAVORATRICI E LAVORATORI
DELLE AGENZIE DI RECAPITO IN REGIME DI APPALTO CON POSTE ITALIANE



Il 2 Maggio c.a. si è svolto a Roma l’attivo delle Lavoratrici e Lavoratori delle agenzie di recapito in regime di appalto con Poste Italiane.
L’assemblea ha preso atto di due fatti significativi e preoccupanti: gli ultimi tagli fatti dal committente e soprattutto la pubblicazione ad opera dello stesso dei nuovi bandi su tutto il territorio Nazionale che vedono una decurtazione di oltre il 50% del fatturato rispetto ai bandi precedenti.
La ricaduta in termini di tagli occupazionali è stimata in circa duemila Lavoratori senza alcuna possibilità di ricollocazione.
A fronte di quanto innanzi rappresentato le Lavoratrici e i Lavoratori delle agenzie di recapito in regime di appalto con Poste Italiane.


denunciano

il comportamento del succitato committente - Poste Italiane - che nonostante sia un’azienda a totale partecipazione pubblica pur in presenza di un mercato liberalizzato continua a beneficiare di una serie di agevolazione dallo Stato che favorisce in maniera palese e sleale la posizione dominante dell’ex monopolista. Denunciano inoltre l’assoluta mancanza di qualsiasi senso di responsabilità sociale d’impresa nei confronti di queste maestranze che per decenni hanno garantito nel Paese per conto e per nome di Poste Italiane qualità e affidabilità del servizio e che adesso con la pubblicazione di questi nuovi bandi, in maniera unilaterale, vengono condannati al pietoso stato di senza lavoro e all’indigenza;

invitano

la Segreteria Nazionale SLC, in coerenza con la sua storia, a farsi carico di questa vertenza, attivando immediatamente la mobilitazione della categoria attraverso la proclamazione di un primo sciopero Nazionale con manifestazione a Roma e successivamente ad avviare un tavolo di contrattazione per ricercare utili soluzioni presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Inoltre si chiede che per il tramite delle strutture territoriali SLC sensibilizzi attraverso ogni forma di pubblica informazione l’opinione pubblica, le istituzioni e i partiti riguardo la sopracitata vertenza.
Roma 2 maggio 2012

Letto e approvato all’unanimità

Tabella Nuovi Lotti