Al Prefetto di
Palermo
S. E. Umberto
Postiglione
c/ Prefettura
di Palermo
Poste Italiane, nel
mese di aprile u.s. ha bandito delle gare d’appalto per il recapito
postale da assegnare tramite gare.
Il Sindacato S.L.C.
CGIL Nazionale non condividendo la politica attualmente in essere di
Poste Italiane ha proclamato una mobilitazione nazionale, con presidi
presso le sedi regionali di Poste Italiane, per manifestare il
dissenso sulla qualità e quantità degli appalti.
Già dal 2007, a
seguito di chiusura delle agenzie di recapito, prima l’Agenzia
Lampo S.r.l e successivamente l’Agenzia Fulmine s.r.l., per un
totale complessivo di circa 50 lavoratori, che hanno usufruito di
ammortizzatori sociali lex 223/91ed allo stato attuale solo pochi di
questi hanno trovato occupazione se pur precaria.
Occorre evidenziare che
Poste Italiane ha l’obbligo, imposto dalla legge 261/99 e
dell’accordo “Memorandum” del 2007 siglato tra Ministero ed
Agenzie di Recapito, di garantire i livelli occupazionali delle ex
concessionarie.
Sulla base di quanto
sopra gli appalti, che dovrebbero tenere conto del numero di
lavoratori espulsi a seguito di cessazione d’attività delle
agenzie, e che allo stato non hanno trovato alcuna collocazione,
vengono bandite con forte sconto e fatte a ribasso d’asta. Ciò
determina l’impossibilità delle agenzie, che si aggiudicano le
gare, a potere garantire quei livelli occupazionali esuberati e, fra
l’altro, spesso ricorrono a lavoro nero per potere rientrare nei
parametri di spesa.
Pertanto, il S.L.C. di
Palermo nel mettere in atto le deliberazioni del sindacato nazionale,
CHIEDE:
che nei bandi di
gara sia reinserito il secondo lotto pre esistente o, in alternativa,
sia aumentato quello esistente in rapporto alle esigenze dei
lavoratori delle ex concessionarie attualmente in ammortizzatori
sociali in deroga;
a S. E. il Prefetto di
Palermo, un incontro al fine di un suo intervento nei confronti di
Poste Italiane affinché garantisca quanto previsto degli accordi
nazionale e di legge.
Palermo, 15/05/2012
Il Segretario
Generale
Maurizio
Rosso
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