DOCUMENTO
DELLE LAVORATRICI E LAVORATORI
DELLE
AGENZIE DI RECAPITO IN REGIME DI APPALTO CON POSTE ITALIANE
Il 2 Maggio c.a. si è svolto a Roma l’attivo delle
Lavoratrici e Lavoratori delle agenzie di recapito in regime di
appalto con Poste Italiane.
L’assemblea ha preso atto di due fatti significativi
e preoccupanti: gli ultimi tagli fatti dal committente e soprattutto
la pubblicazione ad opera dello stesso dei nuovi bandi su tutto il
territorio Nazionale che vedono una decurtazione di oltre il 50% del
fatturato rispetto ai bandi precedenti.
La ricaduta in termini di tagli occupazionali è stimata
in circa duemila Lavoratori senza alcuna possibilità di
ricollocazione.
A fronte di quanto innanzi rappresentato le Lavoratrici
e i Lavoratori delle agenzie di recapito in regime di appalto con
Poste Italiane.
denunciano
il
comportamento del succitato committente - Poste Italiane - che
nonostante sia un’azienda a totale partecipazione pubblica pur in
presenza di un mercato liberalizzato continua a beneficiare di una
serie di agevolazione dallo Stato che favorisce in maniera palese e
sleale la posizione dominante dell’ex monopolista. Denunciano
inoltre l’assoluta mancanza di qualsiasi senso di responsabilità
sociale d’impresa nei confronti di queste maestranze che per
decenni hanno garantito nel Paese per conto e per nome di Poste
Italiane qualità e affidabilità del servizio e che adesso con la
pubblicazione di questi nuovi bandi, in maniera unilaterale, vengono
condannati al pietoso stato di senza lavoro e all’indigenza;
invitano
la
Segreteria Nazionale SLC, in coerenza con la sua storia, a farsi
carico di questa vertenza, attivando immediatamente la mobilitazione
della categoria attraverso la proclamazione di un primo sciopero
Nazionale con manifestazione a Roma e successivamente ad avviare un
tavolo di contrattazione per ricercare utili soluzioni presso il
Ministero dello Sviluppo Economico.
Inoltre
si chiede che per il tramite delle strutture territoriali SLC
sensibilizzi attraverso ogni forma di pubblica informazione
l’opinione pubblica, le istituzioni e i partiti riguardo la
sopracitata vertenza.
Roma
2 maggio 2012
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